Page 21 - Paesaggio Annual Vol.IV
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PAESAGGIO ANNUAL





            A destra, dall’alto verso il basso, una
            parte dell’area prima dell’intervento,
            due diversi punti di vista del piccolo
            giardino a prato spontaneo, con alberi
            ad alto fusto e arbusti.



            o avevano piantato gli alberelli nel tempo
            per cercare di abbellire quel pezzetto di
            salotto verde, luogo comune di pause di
            benessere. Col passare del tempo, alcuni
            genitori si prendevano cura del prato e,
            con l’idea che c’era la possibilità di siste-
            mare il giardinetto, avevano intensificato
            le attività di manutenzione, estirpando le
            infestanti, pulendo il prato, potando le
            siepi. Come spesso avviene per i progetti
            delle aree esterne e del verde, essi tro-
            vano sempre molto entusiasmo ma poco
            riscontro e tendono a essere relegati fra le
            ultime necessità. Con l’arrivo del Covid, i
            familiari degli ospiti di Casa Iride non si
            sono più potuti avvicinare ai loro fragili
            malati: per chi ha un affetto in condi-
            zioni quasi vegetative, che non si è mai
            assentato un giorno, è stato uno strazio
            indicibile. Per loro soprattutto sembrava
            sempre più necessario sistemare lo spa-
            zio esterno e il giardino. Il Covid ha dato
            lo slancio giusto e ha reso più fluido il
            processo. Anche i meno sensibili al tema
            avevano capito che gli spazi esterni rima-
            nevano l’ultima risorsa disponibile per
            tutti. Si è quindi avviata la progettazio-
            ne finale, affrontando i temi dell’healing
            garden: primo fra tutti a chi è rivolto, da
            chi verrà utilizzato, in che modo.
              Data la particolarità dell’utenza, il te-
            ma dell’accessibilità era fondamentale,
            tenendo ben presente l’ingombro del tipo
            di sedia e il fatto che verranno sempre
            condotte da parenti o operatori. Altro te-
            ma che andava studiato, considerando le
            specificità degli ospiti di Casa Iride, era
            proprio quello dell’aspetto terapeutico.
            Tenendo sempre al centro il paziente,
            la domanda da porsi era chi ne avrebbe
            usufruito maggiormente e in che modo?
            In questa circostanza i principali inter-
            locutori erano i familiari e gli operatori,
            i cosiddetti caregivers, che vivono una
            quotidianità molto stressante a livello
            emotivo e fisico. Per loro era particolar-
            mente necessario avere uno spazio di de-
            compressione, di svago, in cui concentra-
            re la propria cura su un soggetto che  s

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